Se taccio, il duol s'avanza

madrigali per dodici voci soliste e violino

2011
FOR
twelve solo voices and violin
TEXT BY
Torquato Tasso
DETAILED INSTRUMENTATION
S. I,II,III A. I,II,III T. I,II,III B. I,II,III
DURATION
13'
COMMISSION
KlangForum Heidelberg and Milano Musica
FIRST PERFORMANCE
24.10.11, Milan, Teatro Elfo Puccini, Festival di Milano Musica, Lina Uinskyte (violin), Schola Heidelberg, Walter Nussbaum (conductor)
PUBLISHER
CATALOGUE NUMBER
S. 13901 Z.
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Audio extracts

Se taccio, il duol s'avanza - L. Uinskyte, Schola Heidelberg, W. Nußbaum, dur. 9:45, unedited live recording

Score extracts

Introduction

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Scritto per l'edizione 2011 del festival di "Milano Musica", questo corto ciclo di madrigali per dodici voce soliste e violino (di cui è in cantiere una seconda parte) risponde alle sollecitazioni del progetto "Netzwerk Madrigal" di Walter Nußbaum e di KlangForum Heidelberg. Utilizza testi poetici dei madrigalisti del grande repertorio rinascimentale (in questo caso, il Tasso, il cui "Se taccio, il duol s'avanza" è stato musicato tra gli altri da Gesualdo ) e sfrutta procedimenti di tipo microtonale, amplificando in senso contemporaneo gli esperimenti cromatici di Gesualdo e di Michelangelo Rossi e prolungando gli esperimenti enarmonici dell'archicembalo di Nicola Vicentino.
La scrittura vocale, ma non quella solistica del violino, impiega i terzi di tono (in funzione espressiva in rapporto ai testi poetici adottati) come elementi tensivi, distorsivi e interpolativi tra intervalli o combinazioni di intervalli temperati di chiara distinguibilità fino (quasi) alla connotazione tonale o modale.
L'espressione dello smarrimento, della nostalgia, dell'eco inteso come ricordo perduto o visione appena intravista o agognata, del contrasto tra il desiderio ideale e la situazione presente di privazione: questi sono i nodi che i procedimenti per terzi di tono impegati cercano di intensificare in maniera non retorica e in stretto contatto con i valori del testo poetico cantato.
Lo stesso contrasto tra idealità e realtà è rappresentato inoltre dal violino (che in questa composizione non fa uso di terzi di tono) il cui contributo è sfaccettato: ambiguamente sospeso tra il ruolo di tredicesima voce del coro, di solista accompagnato da un'orchestra di voci, di filtro nel quale tutte le voci si sintetizzano e, tacendo, si riducono a una, senza parole, nonché di icona sonora di un valore simbolico che sopravanza quello musicale - il solista come la personificazione della "dama" -  a cui il poeta cortese aspira.

S.G. 25.8.11

Text(s)

IT
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Se taccio, il duol s'avanza;
se parlo, accresco l'ira,
donna bella e crudel, che mi martira.
Ma prendo alfin speranza
che l'umiltà vi pieghi,
ché nel silenzio ancor son voci e preghi.
E prego Amor che spieghi
nel mio doglioso aspetto
con lettre di pietà l'occulto affetto.

***

Porti la notte il sole
e la candida luna il giorno apporte,
e 'l nascer lutto, e gran piacer la morte:
porti la state il gelo
e dolci frutti il verno,
e il ciel diventi a noi l'orrido inferno,
anzi l'inferno il cielo:
rompa sue leggi la natura e 'l fato
poi che le rompe Amore,
e premio è crudeltà d'un fedel core
e pietà d'uno ingrato.
 
***

Se 'l mio core è con voi, come desia,
dov'è l'anima mia?
Credo sia co 'l pensiero, e 'l pensier vago
è con la bella imago;
e l'imagine bella
de la vostra bellezza è ne la mente
viva e vera e presente
e vi spira e favella;
ma pur senza il mio core è la mia vita
dolente e sbigottita.
 


Torquato Tasso
97 madrigali
Biblioteca Classica Uroboro
a cura di Paolo Pettinari
Edizioni Mediateca - 2003
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