Prato prima presente

2009
FOR
ensemble
DETAILED INSTRUMENTATION
flute, oboe, clarinet, percussion, piano, violin, viola and cello
DURATION
23'
COMMISSION
Lodovico e Angioletta Meneghetti
FIRST PERFORMANCE
13.6.09, Monza, Italy, Rondò 2009, Teatrino di Corte della Villa Reale, Divertimento Ensemble, Sandro Gorli (conductor)
PUBLISHER
CATALOGUE NUMBER
E.13398 Z.
Type (one or more words separated by comma) and hit enter
icon find icon youtube icon facebook icon sound cloud

Audio extracts

Prato prima presente - Ensemble de l'Instant Donné, dur. 21:51, unedited live recording, 2010
Prato Prima Presente - L'Instant Donné - live recording, Köln 2010

Introduction

IT
FR
DE
EN
OR
Il presente come condizione del futuro della storia.
Il presente non è solo il tempo ci si trova a vivere, ma incontro di passato e futuro: il modo di assicurare al futuro l'esistenza, e al passato di fondarla. Solo così il presente vive, e si vive nel presente: facendo del proprio presente il luogo d'incontro di passato e futuro. Così vive e si sviluppa la civiltà, consegnando la storia al futuro.
Non sono tempi felici, da questo punto di vista, quelli che stiamo vivendo.
L'oblio della storia consente il saccheggio a uso personale del presente. I modi civili del vivere (i valori su cui si fonda il bene comune di un'idea di civiltà) diventano allora un inutile ingombro al raggiungimento dei propri fini personali. Il passato non deve esistere, la storia deve essere riscritta ogni giorno, annullandola, a uso di un presente da eternizzare, da trasformare in patrimonio virtuale, sorta di edulcorato della storia che si cancella per erigere il monumento all'oblio della civiltà.
 
Il gesto artistico non è solo libera espressione della volontà dell'artista che si dispiega in funzione (attiva o passiva) delle condizioni che l'hanno determinata. Chi progetta un edificio, per esempio, deve sapere conservare la memoria del "prato" in quel luogo esistente, e inscriverla in un'opera che tracci il futuro o è traccia per il futuro (non parliamo poi di un edificio costruito in un contesto urbanistico-paesaggistico complesso). Perché il prato è come la pagina bianca per il compositore: non è mai del tutto bianca, del tutto neutra, del tutto indifferente a ciò che il compositore si permetterà di metterci sopra. E il prato è già il frutto di una lunga storia.
 
La commissione dell'architetto e urbanista Lodo Meneghetti mi ha dato l'occasione per affrontare queste riflessioni in musica (la composizione non è forse lo studio urbanistico del paesaggio sonoro e una proposta di organizzazione estetica di un pezzo del suo dominio?). A lui sono infinitamente grato, così come a Sandro Gorli e al Divertimento Ensemble che permettono alla storia della musica di farsi ancora presente attivo, quindi futuro di una civiltà.
 
S.G. 7.6.09
logo
StefanoGervasoni@2020
CREDITS Web Press and CARGO visual OFFICE