In nomine PPP è un progetto che ho lungamente sognato di realizzare e che ora vede la luce grazie al sostegno e alla fiducia di
Phace.
Lo definirei una cantata, o meglio, una video cantata in omaggio a Pasolini nel centenario della sua nascita con la quale intendo mettere l'accento su alcuni aspetti della sua opera letteraria e anche cinematografica, sui loro contenuti e sulle loro particolari qualità espressive, in relazione soprattutto al tema dell'ancestralità, tipico del Pasolini degli anni 60: la sopravvivenza di forme espressive e modalità socio-culturali arcaiche nella società moderna, la ricerca di "umanità" o di autenticità nelle relazioni sociali, dimensioni che andavano via via perdendosi sotto i colpi del capitalismo trionfante, fino alla disillusione, al disincanto degli anni 70, che Pasolini ha vissuto con amarezza, rabbia, impotenza politica e un senso di solitudine e di oppressione sociale.
Sono gli anni della mia crescita e della mia prima educazione: Pasolini era una personalità molto conosciuta, e in diversi ambiti; un nome mitico in tutti i sensi, celebrato o odiato. Le vicende del suo assassinio mi marcarono in un maniera profonda e confusa, avevo allora 13 anni.
L'accento, dicevo, è sull'opera di Pasolini, non tanto sulla sua biografia. La cantata propone un piccolo viaggio attraverso alcuni frammenti di testi emblematici degli anni 60-70, cominciando da una poesia giovanile in friulano ambientata nel mondo contadino e dopo avere attraversato gli anni e i paesi, tra cui l'adorata Africa, ritorna al mondo contadino in disfacimento con una poesia del suo ultimo periodo, di nuovo in friulano, che parla di perdita, sopraffazione sociale, impossibilità di rinnovare la coscienza umana e di piegarla a dei fini di bellezza e bene comune. Nel mezzo, tre momenti nei quali la morte, assurda e atroce, di Pasolini è evocata in maniera indiretta attraverso tre
chansons di Josquin, riarrangiate con l'aggiunta di strumenti e voci, tra cui la
Déploration sur la mort d'Ockegem che diventa così il "lamento per la morte di Pier Paolo Pasolini". Al suo interno, omaggio nell'omaggio, compare il compianto di Biagio Marin, poeta amico di Pasolini, di cui ho messo in musica, come una sorta di corale che si dispiega sul tessuto polifonico di Josquin, una poesia che parla con rispetto e delicatezza dello scricchiolio delle ossa di un corpo fracassato.
Tutti i frammenti di Pasolini, di Josquin et la poesia di Marin sono stati montati in forma di libretto a più voci da Laurent Feneyrou, musicologo francese e traduttore di poesia dall'italiano. Il tutto descrive un viaggio polifonico in tredici tappe, nel quali le voci, organizzate in coppie, trii, quartetti e qua e là qualche solo, sovrapposti, presentano in maniera dialettica i testi e si contrappuntano altrettanto dialetticamente al flusso delle immagini del video di Paolo Pachini.
Tutto ciò, credo, in "senso pasoliniano". Del resto, il modo in cui Pasolini intendeva il rapporto musica-immagine era di tipo dialettico: la musica non apporta alcuna enfasi psicologica alle immagini, in consonanza con esse; e non è neppure sfondo, accompagnamento scenico... Allo stesso modo nella mia cantata i testi sono presentati in contrappunto sonoro e semantico tra di loro e a questo contrappunto si aggiunge quello visivo.
L'ambientazione sonora generale di questo viaggio è data dallo sviluppo di due gesti sonori che percorrono in maniera sotterranea, discreta e non esibita, tutta la composizione. Uno è basato sull'acronimo PPP (PPP come tre impulsi ritmici, la dinamica pianississimo, o anche, per moltiplicazione, le percosse mortali subite da Pasolini, che echeggiano nell'incipit di tre note di
Douleur me bat, la terza chanson di Josquin che è presentata quasi alla fine del lavoro). L'altro gesto sonoro è di tipo granulare, ed è prodotto dalle percussioni e ripreso dagli strumenti in vario modo: è il
critoleo, la parola nel dialetto di Grado - così cauta e gentile - che Biagio Marin impiega nel suo omaggio a Pasolini per descrivere il crepitio delle ossa del poeta schiacciato dall'auto guidata dal suo assassino.
S.G. 11.10.22