La partitura dei
Dodici sonetti di Camões è uno dei due cicli che si intrecciano in
Com que voz, un lavoro di grandi dimensioni, ispirato a due fondatori della cultura lusofona: l’antico e di estrazione colta, Luís de Camões, e il recente e di estrazione popolare, Amália Rodrigues.
I due cicli, per voce solista, grande ensemble e elettronica, si interpenetrano nella composizione originaria, essendo stati concepiti sulla base di un sistema di rimandi, simmetrie, sovrapposizioni, echi e contrasti strutturali capaci di creare un flusso musicale continuo. Ma sono perfettamente “staccabili” ed eseguibili in maniera autonoma, come due raccolte di brani liederistici in forma di ciclo. Esiste dunque
Fado errático, dodici fado ispirati al repertorio di Amália, per cantante fado, grande ensemble e elettronica, e
Dodici sonetti di Camões per baritono e grande ensemble senza elettronica. L’eliminazione dell’elettronica ha comportato una serie di modifiche nella parte strumentale, in particolare nel numero 3 (“Correm turvas as águas deste rio”), ma l’ordine dei brani è mantenuto uguale, costituendo già di per sé un percorso drammatico dall’espressione del turbamento amoroso all’astrazione filosofica e al distacco dell’approssimarsi della morte. Attorno a questo itinerario si attorcigliava un percorso analogo, quello costituito dalla serie di fado (procedente dal realismo del primo alla sublimazione dell’ultimo). Anche l’organico strumentale è rimasto comune ai due cicli, comprendendo dunque il riferimento folclorico della chitarra portoghese, dell’Europa estremo occidentale, e del suo alter ego est-europeo, lo cimbalom, oltre ad altri strumenti di estrazione popolare come la fisarmonica, e altri strumenti della percussione, in aggiunta ovviamente agli strumenti classici dell’orchestra.
S.G. 19.1.17